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My Body Trio

My Body trio si sofferma sulla questione esistenziale.

Che cosa facciamo? Come stiamo? Da soli, con gli altri, con le cose, con il mondo…

Che cosa ce ne facciamo di questa vita, in questo corpo, in questa situazione?

Si domanda quali strade può prendere e in quali forme si può incarnare il vitalismo umano che ci appartiene e nel quale siamo immersi.

Un’affermazione di vita.
Un’accettazione disarmata del nostro essere fragili, vulnerabili, precari. Tutto quello che siamo e che facciamo è sempre ad un passo dal limite.

Un percorso più legato alla composizione umana che coreografica.
Una ricerca della verità intima tra tre esseri umani, tra tre corpi: il primo gruppo possibile.
Una ricerca di vita, libera da sovrastrutture ideologiche o intellettuali. Il tentativo di rivelare in modo puro quello che ci muove, verso gli altri e verso il mondo.

Stefania Tansini

Nata nel 1991, a Ponte dell’Olio (PC).

Dopo gli studi di ginnastica artistica e di danza classica, nel 2014 si diploma come danzatrice presso la Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi, sotto la direzione didattica di Marinella Guatterini. Di fondamentale importanza sono gli incontri con Enzo Cosimi, Dominique Dupuy, Cesc Gelabert, Jonah Bokaer, Maria Consagra.

Nel 2014 prende parte allo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame Storia di Q e inizia a lavorare come danzatrice in tutte le produzioni di Simona Bertozzi: Animali senza favola (2014), Prometeo: Contemplazione (2015), Prometeo: il Dono (2015), Prometeo: Astronomia (2016), And It Burns Burns Burns (spettacolo finalista del Premio UBU Danza 2017) e nell’assolo Flow On River (2018).

Nel 2016 inizia a lavorare con Luca Veggetti per gli spettacoli Non essere, una tentazione (2017), Quarto personaggio (2018), L’inferno dello sguardo (2019), Infinito Nero (2021) e con Ariella Vidach per Temporaneo Tempobeat.

Si confronta con alcune esperienze di video-danza (Interferenze, cortometraggio, L’isola sbagliata, film, Piano Social, video musicale del musicista Francesco Orio) e nel 2017 viene chiamata da Romeo Castellucci per prendere parte alla sua nuova produzione Democracy in America e nel 2018 al Flauto Magico, opera lirica con la regia di Castellucci e le coreografie di Cindy Van Acker.

Nel 2020 inizia a lavorare con i Motus, nella produzione Tutto Brucia.

Ha lavorato con Emanuela Tagliavia, in Hopper Variations (2014) e Combustioni (2015), e con Mette Sterre (curatore Robert Wilson) nella performance Structurealist (2015).

Collabora con Corona-Events come trampoliera, coreografa e assistente alla regia.

Altri incontri fondamentali: Roberta Mosca, Yasmine Hugonnet, Raffaella Giordano, Michalis Theophanous, Cristina Rizzo, Jan Fabre.

Da sempre è stata accompagnata dalla necessità e dal desiderio di un percorso autoriale di ricerca sul corpo e sul movimento.

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