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Reggio Emilia, Giareda 2022

Dal 7 all’11 Settembre 2022 ritorna la Giareda: 42^ Edizione dalla Giareda – Festa della Madonna della Ghiara.

L’evento si svolge in occasione della festa della Natività della Madonna (8 settembre); è patrocinato da: Amministrazione Comunale di Reggio Emilia, Circoscrizione Centro storico; Provincia di Reggio Emilia; Fabbriceria Laica della Ghiara; Comunità dei Servi di Maria; CCIAA; Commissione provinciale Artigianato; Confartigianato APA; CNA; Confcommercio; Confesercenti.

Quattro secoli di storia, di fede e di cultura. Il profondo legame tra la città di Reggio Emilia e la Basilica della Ghiara affonda le proprie radici in un passato lontano. L’area circostante la Basilica della Beata Vergine della Ghiara si anima delle manifestazioni programmate per l’ormai tradizionale sagra “dlà Giareda” che da oltre 30 anni viene nuovamente celebrata: tale sagra catalizzò l’interesse religioso e sociale della comunità reggiana.


CENNI STORICI

Da quando, nella seconda metà del Cinquecento, il corso della Ghiara fu reso del tutto percorribile, divenne luogo privilegiato per ospitare manifestazioni, cortei, spettacoli e cerimonie di varia origine. L’ampiezza della strada, la sinuosità del percorso (coincidente con l’alveo del torrente Crostolo, da cui deriva il nome gièra, ossia ghiaia), la felice ubicazione topografica a collegamento con una delle principali porte d’accesso alla città, la rendevano particolarmente adatta ad ospitare iniziative e manifestazioni.

Fu proprio la costruzione del santuario della Ghiara a sancire questa sua vocazione “teatrale”: dal 1596, anno del primo miracolo, migliaia di fedeli si riversarono con ricorrente frequenza sull’area circostante la basilica. In particolare, tre eventi sacri furono accompagnati da cerimonie grandiose e da divertimenti di carattere profano: addobbi della strada, fuochi d’artificio, musiche e soprattutto la sfilata dei carri e delle macchine trionfali, che traevano spesso spunto dagli episodi biblici e tutti avevano come soggetto la Vergine, anche quando non era direttamente rappresentata. I temi religiosi dei carri divennero tuttavia sempre meno comprensibili al pubblico per l’infittirsi dei motivi filosofici e teologici: la macchina scenica puntava ormai evidentemente sulla meraviglia esteriore degli allestimenti per coinvolgere emotivamente lo spettatore (particolare fortuna ebbe la bellissima “Machina in figura di Fontana” opera dei fratelli Vigarani). Oltre alle cerimonie solenni, le autorità municipali vollero stabilire una ricorrenza festiva annuale, istituendo ufficialmente nel 1601 una grande fiera, che si sarebbe svolta ogni anno per otto giorni per ricordare il primo miracolo. La Fiera di Maggio costituì il risvolto economico e spettacolare della devozione popolare attorno al Santuario. Tra i risvolti più vantaggiosi, la presenza continuativa a Reggio della famiglia ducale, attratta dal clima di festa e di divertimento, per l’intero periodo della fiera, che nel corso del Settecento si estese a tutto il mese di maggio. Ormai lo spirito religioso originario si era quasi del tutto affievolito e furono proprio gli eventi mondani collegati alla presenza della corte ducale a mantenere la vitalità della fiera, fino a che, nel 1861, essa ebbe luogo per l’ultima volta: una forte quanto insolita nevicata ne distrusse l’intero tendato, quasi a sancire la fine di questa antica tradizione. È rimasta comunque traccia della storica Fiera di maggio nella tradizionale Giarèda (ufficialmente riproposta dal 6 settembre 1980). Tuttavia, per sicurezza, si svolse nel più sicuro, meteorologicamente parlando, mese di settembre.


BASILICA DELLA BEATA VERGINE DELLA GHIARA

La Basilica della Madonna della Ghiara, uno tra i santuari mariani più importanti d’Italia, è nato nella fede e devozione del popolo reggiano riconoscente verso la beata Vergine Maria per gli straordinari e numerosi benefici ricevuti.

Origine del Santuario

L’origine e lo sviluppo del santuario della Madonna della Ghiara è legata alla presenza dei Servi di Maria a Reggio Emilia. Chiamati dalla comunità reggiana, si stabilirono nel 1313 nella città e costruirono il convento e la chiesa dedicata alla SS.ma Annunziata nella zona ovest denominata “Ghiara” o Giarra”, perché località ghiaiosa, essendo l’antico letto del fiume Crostolo deviato verso il 1226 all’esterno delle mura cittadine. Nel 1517 venne costruita una seconda e più ampia chiesa situata longitudinalmente al corso Ghiara e dedicata alla Natività di Nostro Signore. Sul muro di cinta dell’orto dei frati, al “ Canton dei Servi”, dietro l’abside della suddetta chiesa venne affrescato , in un’ampia nicchia, un’immagine della Madonna con Bambino che venne oggetto di venerazione dei reggiani e forestieri e ornata di molti ex voto.

La nuova immagine miracolosa

Col passare degli anni l’affresco della Madonna del “Canton dei Servi” era così corroso dalle intemperie da risultare illeggibile. Il sig Ludovico Pratissoli , di concerto con i frati della comunità, commissionò al pittore novellarese Lelio Orsi ( 1511-1587) un nuovo disegno nel 1569. La nuova proposta non ricopiò il prototipo precedente, ma risultò una originale creazione dell’artista (ora conservata nel Museo della Ghiara). Quattro anni più tardi venne incaricato il pittore reggiano Giovanni Bianchi, detto Bertone, di riportare in affresco il bozzetto di Lelio Orsi. E’ raffigurata la Madre di Dio, seduta in un paesaggio austero e spoglio, con le mani giunte ed il volto implorante, in atto di adorazione del bambino Gesù . Una scritta nella cornice del dipinto commenta “ Quem genuit adoravit” ( Adorò colui che generò). La nuova  immagine richiamò un crescente numero di fedeli e fu necessario costruirvi una piccola cappella ricavata all’interno dell’orto dei frati.

Il miracolo – 29 aprile 1596

Un giovane di circa 15 anni di nome Marchino, nativo di una frazione tra Ramiseto e Castelnuovo Monti, orfano da bambino, sordomuto e privo di lingua dalla nascita, si recò, nelle prime ore del 29 aprile 1596 all’oratorio della Vergine appena aperto da 23 giorni e, pregando intensamente, riacquistò l’udito, gli crebbe la lingua, gli fu concessa la parola e la conoscenza dei nomi di tutte le cose. La notizia del prodigio si sparse per tutta la città e numerosi devoti e confraternite accorsero a venerare la prodigiosa immagine. Il Vescovo di Reggio, mons. Claudio Rangone, istituì una commissione per esaminare i fatti con teologi, medici e giuristi ed inviò le conclusioni al Papa Clemente VIII che , in data 22 luglio 1596, approvò il miracolo epermise la venerazione pubblica della miracolosa immagine ed i pellegrinaggi. Il nuovo culto venne subito posto sotto il controllo delle autorità laiche e religiose: fu il Comune, con una delibera che seguì di soli quattro giorni il miracolo, ad assumersi l’onere di proteggere l’immagine e di onorarla con la costruzione di un grandioso santuario.

Il nuovo tempio

Il 6 giugno 1597, alla presenza dei duchi estensi, il Vescovo di Reggio pose la prima pietra del nuovo Tempio della Madonna della Ghiara. I tempi di realizzazione del santuario furono assai stretti e comportarono la distruzione della cinquecentesca chiesa dell’Annunziata. La stretta continuità di tempi e di intenti con cui venne compiuto in pochi anni l’intero progetto è alla base dell’originalità e unicità della Basilica. La solenne cerimonia di consacrazione, alla presenza di una folla immensa di fedeli e della corte ducale, avvenne il 12 maggio 1619, accompagnata da una fastosa cerimonia con “macchine” allegoriche e apparati effimeri lungo tutto il corso. Era la nascita della Giaréda.

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